giovedì 15 gennaio 2015

Quando il desiderio diventa troppo breve

Basta attese.
Il desiderio è sempre più breve

Desiderare vuol dire immaginare, progettare, costruire le condizioni perché quel desiderio possa diventare realtà.
Oggi però i desideri sono diventati brevi, alimentati ad arte dalla società dei consumi e velocemente soddisfatti, perché siano "risorgenti" e pronti a essere soddisfatti di nuovo. Così i desideri sono ormai semplici "voglie" senza immaginazione, senza attese, senza magia, in un rovesciamento dove dal durevole si passa al transitorio, ritenendo quest'ultimo un grande valore. E se tutto è a portata di  mano, monetizzabile, il desiderio si atrofizza e, nelle parole di Marc Augé, spegne il futuro.
© Carlo Bordoni
  
L'articolo Basta attese. Il desiderio è sempre più breve è pubblicato su La Lettura #163, Il Corriere della Sera del 11 gennaio 2015. Scarica e leggi la versione .pdf

martedì 6 gennaio 2015

Ulrich Beck, teorico della società del rischio

In ricordo di Ulrich Beck e del suo sogno europeo

Il "sociologo del rischio" ci ha lasciato un nutrito patrimonio di saggi.
Convinto europeista, faceva parte del Gruppo Spinelli per l'integrazione europea e, anche nel suo ultimo libro pubblicato in Italia - dal titolo Europa tedesca, Laterza, 2013 - era molto critico verso la politica attuata da Angela Merkel.
Non solo osservatore critico del presente, ma quasi profetico: teorizzava l'avvento di un mondo dominato da incertezze, crisi economiche, terrorismo e mutamenti climatici già nel 1986 nel testo Risikogesellschaft, tradotto in italiano solo nel 2000 e pubblicato da Carocci con il titolo La società del rischio. Verso una seconda modernità. Beck distingue tra rischio e catastrofe, poiché il rischio anticipa la catastrofe e la razionalizza. La presentificazione del rischio equivale alla possibilità di prevedere le conseguenze di una catastrofe,  di renderla percepibile socialmente; infatti attraverso i media la catastrofe diventa un'esperienza quotidiana.
La coscienza del rischio e la sua percezione culturale ci fanno vivere in una continua emergenza, che è diventata la normalità.
© Carlo Bordoni

Scarica e leggi il .pdf  dell'articolo Il sogno europeo di Ulrich beck teorico della società del rischio, pubblicato su Il Corriere della sera del 4 gennaio 2015

lunedì 5 gennaio 2015

Verso un "temporary nest"

La nuova famiglia è un nido a tempo

La famiglia non è in crisi: è solo cambiata per adeguarsi alla società liquida. Sempre più simile a un "temporary nest", un nido destinato a durare per il tempo necessario per procreare e allevare un figlio. Lo dimostrano le statistiche degli Stati Uniti, dove i matrimoni hanno una durata media di 7-8 anni e le persone sono pronte a risposarsi dopo meno di tre anni.
In Italia i matrimoni si sciolgono in media dopo 15 anni, i più duraturi tra i paesi occidentali. In ogni caso i numeri confermano il trend, i matrimoni non sono per sempre e i partner sono pronti al cambiamento.

Il temporary nest è un nucleo familiare in divenire, precario, non migliore o peggiore delle famiglie del passato, ma diverso.
© Carlo Bordoni
  
L'articolo Chiamala famiglia ma è un nido a tempo è pubblicato su La Lettura #162, Il Corriere della Sera del 4 gennaio 2015. Scarica e leggi la versione .pdf