Il (foto)romanzo di formazione
Il fotoromanzo come storia d'amore a fumetti simula la visione cinematografica e la sovrappone al feuilleton. Il mio Sogno, Bolero, Grand Hotel, Nous Deux fanno sognare il pubblico del dopoguerra, pronto a seguire il miraggio consumista, offrendo gli stessi attori conosciuti al cinema, poi in TV, in una sorta di "cinema dei poveri".
Soddisfano la fame di comunicazione, prima ancora della scolarizzazione diffusa e dell'introduzione della televisione, ponendosi come modello culturale come già aveva fatto il romanzo popolare.
Leggi l'articolo Il fotoromanzo di formazione pubblicato su La Lettura #210, Il Corriere della Sera del 6 dicembre 2015
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